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Prolattina alta: sintomi, cosa comporta, quando preoccuparsi

Prolattina alta o bassa. Si tratta di un termine che ascoltiamo di solito poche volte nella vita e quasi sempre associato al parto. Ma cos’è la prolattina? In gergo medico viene definito come un ormone prodotto dall’ipofisi. In parole povere è una ghiandola che agisce sul cervello per consentire alla donna di produrre latte al contatto col neonato. Andiamo a vedere nello specifico cosa comporta questa proteine e quando dobbiamo preoccuparci in caso di taluni sintomi.

Prolattina alta e gravidanza

Prolattina cos’è e come si affronta – Quella collegata all’allattamento è la funzione principale per la quale conosciamo questa proteina, ma non è l’unica. Questo ormone viene, infatti, prodotto anche dall’uomo ed ha attinenze con la sfera della stimolazione sessuale, ma non solo. Ad esso possiamo associare alcuni comportamenti del sistema immunitario o del sistema metabolico e, nel caso della donna, anche situazioni inerenti al ciclo mestruale.

In casi normali c’è un ormone che funziona da inibitore per mantenere sotto una certa soglia la sua produzione. Si tratta della dopamina. Quando, però, c’è la gravidanza la quantità di prolattina aumenta a tal punto da impedire l’arrivo delle mestruazioni e quindi il ciclo regolare. E’ in questo modo che questo processo nell’organismo prepara la madre in attesa a produrre il latte per nutrire il nascituro dopo il parto.

In gergo medico la prolattina alta si chiama iperprolattinemia: possiamo definirla come un eccesso della produzione di prolattina nel sangue, anche questa alterazione non colpisce solo le donne. Si tratta di una condizione molto comune tra le donne che sono in età fertile, ma non hanno il ciclo. Possiamo riscontrare problemi legati alla prolattina nell’uomo, ma sono rarità.

L’opposta situazione, c’è la produzione insufficiente dell’ormone e quindi la prolattina bassa si chiama ipoprolattinemia, ma si tratta di una situazione estremamente rara.

Iperprolattinemia sintomi e cause

Vediamo quali sono le cause che possono portare ad una produzione eccessiva di prolattina, ovviamente escluso il caso della gravidanza che abbiamo già analizzato. Quella più grave è legata a patologie tumorali, quasi sempre però di natura benigna: spesso si accompagna ad altri sintomi come i problemi alla vista o il mal di testa. In molti casi però la prolattina alta è legata all’uso ed all’abuso di alcuni farmaci. Si va dagli antidepressivi ai medicinali per il controllo della pressione fino a quelli per l’ulcera. Ne può soffrire ad esempio anche chi consuma gli oppiacei.

Può essere legato anche ad epatiti e ad una scarsa attività della tiroide, ma anche a ragioni non prettamente legate a patologie. Possiamo annoverare gli sforzi fisici, lo stress o un cattivo riposo. La prolattina raggiunge la sua produzione massima, infatti, durante il sonno.

Valori prolattina e farmaci

Vediamo come abbassare la prolattina in base ai sintomi. Quasi la totalità delle persone colpite sono donne e si accorgono del problema in presenza di un ciclo irregolare. Alla luce del fatto che i valori sono spesso ondivaghi il medico potrà prescrivere la ripetizione dell’esame per registrare un valore mediano in grado di non inficiare l’eventuale terapia.

Si arriva fino alla risonanza magnetica ed alla Tac come esami se si vuole confutare (o purtroppo confermare) la presenza di un nodulo o di un tumore. Con la prolattina alta spesso non ci sono terapie da affrontare anche se, a seconda dei valori, il medico può orientarsi verso alcuni farmaci.

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