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Anosmia: significato, quanto dura, cure efficaci

Negli ultimi anni è diventata fonte di preoccupazione immediata perchè legata ai sintomi più frequenti del Covid. In realtà l’anosmia, ossia la perdita dell’olfatto può manifestarsi per molti altri motivi. Vediamo quali.

Le situazioni per le quali non possiamo più avvertire un odore sono piuttosto ampie e possono essere sia congenite che acquisite. Ovviamente è molta diversa la circostanza per la quale non avvertiamo un odore per una semplice sindrome da raffreddamento o per un problema al sistema nervoso. In alcuni casi un soggetto anosmico può peggiorare col tempo, come segno precoce di invecchiamento.

Anosmia sintomi e perdita olfatto

L’olfatto si può prendere in maniera totale o in solo punto. Ovviamente dobbiamo preoccuparci solo se è persistente al punto da cronicizzarsi. Quando è legato a fattori come l’influenza, il raffreddore, lo stesso Covid o l’assunzione di farmaci, dobbiamo solo curare la patologia connessa alla mancanza di olfatto. 

Possiamo non sentire odori per tanti motivi, transitori o cronici. I motivi possono essere legati ad un’ostruzione del sistema olfattivo o a un’infiammazione della mucosa che può andare a inficiare il nostro sistema olfattivo. Inoltre anche le riniti, sia di natura allergica che di altra natura, e le sinusiti possono ostacolare la percezione degli odori.

Dall’influenza al raffreddore, dall’asma alla rinite, dalla sinusite alla bronchite fino alla deviazione del setto nasale: come possiamo notare molte delle cause scatenanti dall’anosmia sono piuttosto innocue e non ci danno grosse preoccupazioni se ben curate. In molti casi più che di anosmia, mancanza totale della percezione di odori, è più corretto parlare di iposmia, la parziale perdita dell’olfatto. In circa 20% dei casi tale problema è collegabile ad un’infezione delle vie respiratorie non curate.

Quando siamo bambini, inoltre, le adenoidi ipertrofiche sono tra le cause più diffuse delle ostruzioni nasali e dunque della perdita, seppur parziale, dell’olfatto.

Come recuperare l’olfatto dopo il Covid

Negli ultimi anni abbiamo assistito, dall’insorgenza della pandemia nel 2020, ad un frequente collegamento tra la perdita della sensibilità olfattiva e dall’alterata percezione dei sapori al contagio da Covid. Se non sento i sapori, o gli odori, sarò positivo? Senza ulteriori stati influenzali non possiamo escluderlo. Si tratta purtroppo anche di uno dei sintomi più frequenti del Long Covid: in molti hanno evidenziato, anche a distanza di settimane dalla guarigione e dalla successiva negativizzazione, di non sentire gli odori.

Purtroppo non per tutti si tratta di problematiche passeggere. Per chi non sente gli odori dalla nascita si parla di anosmia congenita. Il dato più comune è quello però legato all’età: dopo i 60 anni, il progressivo invecchiamento porta alla perdita di attività dei neuroni presenti all’interno dei nostri recettori olfattivi. Da una ricerca condotta negli Stati Uniti d’America è emerso che addirittura il 3% degli ultraquarantenni soffre di anosmia, secondo varie gradazioni e livelli.

E’ impossibile indicare una cura esatta: il contrasto all’anosmia dipende dalla causa che la scatena. Se il problema è un farmaco, ad esempio, va sostituito il medicinale. Se, invece, la mancanza è legata all’influenza si agirà diversamente. Invece se il problema è nel cavo nasale possiamo effettuare lavaggi con una soluzione salina. Per le infezioni nulla di diverso, invece, da normali antibiotici e cortisonici.

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